Il rapporto fiduciario con il Governo
Il Parlamento esercita una funzione di indirizzo politico nei confronti del Governo in primo luogo attraverso lo strumento della fiducia
Il Parlamento esercita una funzione di indirizzo politico nei confronti del Governo in primo luogo attraverso lo strumento della fiducia: prima di iniziare la sua attività, infatti, ogni Governo deve ai sensi dell'articolo 94 della Costituzione ottenere la fiducia del Parlamento, che decide se accordargliela o meno attraverso la votazione per appello nominale di una mozione motivata di fiducia, sulla base del programma comunicato alle Camere.
Ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, il Presidente della Repubblica può, sentiti i Presidenti delle Camere, scioglierle anticipatamente e indire nuove elezioni: ciò accade in concreto quando le Camere non riescono ad esprimere una maggioranza in grado di sostenere un Governo.
I deputati e i senatori possono in ogni momento presentare una mozione motivata di sfiducia nei confronti del Governo o di un singolo Ministro. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti di una delle due Camere e non può essere discussa prima di tre giorni dalla presentazione.
Inoltre, attraverso la questione di fiducia, il Governo può chiamare l'Assemblea ad una verifica della permanenza del rapporto fiduciario con riferimento alla votazione di uno specifico testo all'esame dell'Aula (con le sole limitazioni, per la Camera, previste dall'art. 116 del Regolamento). Anche la questione di fiducia si vota per appello nominale: tra la posizione della questione di fiducia e la sua votazione devono intercorrere, alla Camera, almeno 24 ore (salvo diverso accordo fra i Gruppi).