La Costituzione rimette ai Regolamenti parlamentari (della Camera e del Senato) la disciplina delle modalità di esercizio delle funzioni dei due rami del Parlamento, la definizione degli organi e delle procedure, nonché l'organizzazione interna, nel rispetto dei principi posti dalla stessa Costituzione. Il Regolamento della Camera e quello del Senato costituiscono due corpi normativi separati e autonomi, che ciascuna Camera applica e modifica autonomamente: si tratta di un complesso di norme scritte - una specie di codice - che ciascuna Assemblea adotta, in ossequio ad una precisa disposizione costituzionale (art. 64, primo comma), con la maggioranza assoluta dei propri membri, cioè con un numero di voti pari almeno alla metà più uno dei suoi componenti. Si tratta di una delle manifestazioni più importanti di un principio generale dell'ordinamento costituzionale, quello cioè dell'autonomia delle Camere.

Il Regolamento della Camera è articolato in quattro parti, che riguardano, rispettivamente, l'organizzazione e il funzionamento della Camera, il procedimento legislativo, le procedure di indirizzo, controllo e informazione, le disposizioni finali. Esso, in particolare, disciplina i diritti e i doveri dei deputati, specifica le modalità di elezione e i compiti del Presidente e degli altri organi, stabilisce come si organizzano i lavori parlamentari e come viene stabilito l'ordine del giorno delle sedute, le procedure di discussione e di voto dei progetti di legge e degli altri argomenti all'esame degli organi della Camera.
L'applicazione e l'interpretazione del Regolamento spettano al Presidente, che può avvalersi del parere di un organo apposito, la Giunta per il Regolamento.

Il Regolamento della Camera e quello del Senato risalgono al 1971, ma sono stati successivamente più volte integrati, aggiornati e modificati. In particolare l'attuale Regolamento della Camera è stato approvato il 18 febbraio 1971 a larghissima maggioranza (465 voti a favore, 41 contrari e 1 astenuto). Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 53 del 1° marzo 1971, è entrato in vigore il 1° maggio di quell'anno.

Si tratta, per la Camera, del primo testo organico adottato in epoca repubblicana: nel 1948, all'inizio della prima legislatura repubblicana, infatti, l'Assemblea di Montecitorio aveva deciso (come già l'Assemblea Costituente) di adottare il testo in vigore nel 1922, con alcune modifiche rese necessarie dal nuovo ordinamento costituzionale e al quale furono apportate, negli anni successivi, solo ulteriori modifiche puntuali.